IL PIÙ ANTICO PREMIO GIORNALISTICO ITALIANO
Il Premiolino è il premio giornalistico più antico d’Italia. Viene conferito ogni anno a una selezione di giornalisti che si sono distinti sia per l’impegno professionale sia per aver difeso l’indipendenza delle opinioni e la
libertà di stampa da qualsiasi condizionamento. Le categorie prese in esame sono: carta stampata, tv, radio e new media. Nel 1960 un gruppo di giornalisti milanesi ha l’idea di creare un premio a cadenza mensile che
dia lustro a un collega messosi in mostra per un’inchiesta coraggiosa, uno scoop da prima pagina, una vignetta pungente, un titolo azzeccato… il tutto in un clima goliardico e conviviale. La premiazione, infatti, vuole
anche essere l’occasione per creare un momento di incontro. Stiamo parlando di una generazione di giornalisti che in quel periodo ha meno di 40 anni, pochi soldi in tasca e una grande passione per il mestiere scelto.
La cena in un ristorante ‘milanesissimo’, il Bagutta, diventa il collante ideale. Il premio venne battezzato Il giornalista del mese. Il giornalista del mese passa quasi da subito sotto l’egida del Gruppo Bassetti e da quel
momento si chiama Il Premiolino, nome quanto mai azzeccato poiché identifica un piccolo premio (duecentomila lire e una pergamena di valore artistico realizzata da Riccardo Manzi) e al tempo stesso fa curiosamente
riferimento alla fibra tessile sulla quale Bassetti vuole puntare (Premio-lino). Il primo presidente è Enzo Biagi, al quale segue per lungo tempo un altro emiliano: Pietrino Bianchi, de Il Giorno. Requisito fondamentale
per entrare nella rosa di nomi del Premio è il riuscire a dare fastidio ai potenti, portare alla luce accordi sottobanco e magagne, condurre inchieste difficili.
DAGLI ANNI OTTANTA AD OGGI
Nel 1984 al gruppo Bassetti subentra la Parmalat. Tra i premiati di questo periodo spiccano i nomi di Michele Santoro (1989), Michele Serra e Beppe Severgnini (1988 e 1989). Negli anni Novanta, l’Italia vive non pochi
momenti traumatici: la strage di Capaci e l’assassinio di Paolo Borsellino; Tangentopoli e i processi di Mani Pulite. Nel mondo persistono ancora focolai di guerre: l’invasione del Kuwait e la risposta americana;
l’intervento in Somalia e l’uccisione dell’inviata Rai Ilaria Alpi e dell’operatore Milan Hrovatin (Il Premiolino 1994). L’11 settembre è dietro l’angolo, con tutto il suo carico di orrore e guerra e con il totale
sconvolgimento degli equilibri internazionali. A un giornalismo minacciato Il Premiolino risponde premiando Reporters sans Frontières.
Autunno 2003: Il Premiolino riprende il suo cammino. Dapprima con Martini&Rossi e successivamente con Birra Moretti. Dall’edizione 2009 Il Premiolino porta con sé un’importante novità: la nascita del Premio
Birra Moretti per la diffusione della cultura alimentare, destinato a un giornalista che si è distinto per articoli e servizi sui temi connessi alla diffusione della tradizione e della cultura alimentare italiana.